Il Counselling

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Gli obbiettivi del Counseling

  • Riconoscere e capire ciò che c’è di positivo nelle crisi e trovare la chiave per affrontarle meglio.
  • Capire come mai ci si trova sempre nelle stesse situazioni.
  • Scoprire la propria verità interiore.
  • Aumentare la qualità nella propria vita.
  • Riconoscere le proprie risorse.
  • Riconoscere e lasciare andare il giudizio su se stessi e sugli altri.
  • Riuscire a darsi il tuo giusto valore.
  • Riconoscere e andare verso i propri veri bisogni.
  • Scoprire il valore della comunicazione.

Che cosa è il Counseling?

Il ‘Counseling’ è un termine anglosassone che designa una professione relativamente nuova che ha origini in Inghilterra e in America già nei primi del Novecento, trovando nella figura dello psicoterapeuta americano Carl Ransom Rogers (1902-1987) uno dei suoi principali codificatori.
Il ‘Counselor’ è una figura professionale che ruota intorno alla ‘relazione d’aiuto’ ed è portatrice di quelle competenze che possono aiutare la persona (o il gruppo) a cercare e sviluppare dentro di sé l’eventuale risposta alle difficoltà che la vita offre, con la specifica puntualizzazione che queste siano circoscrivibili in un ambito esistenziale preciso e non di disagio psichico. Proprio per questo può essere di grande utilità per problematiche di relazione fra insegnanti e allievi o genitori in ambito scolastico, oppure fra personale medico e quello paramendico e con i pazienti stessi in ambito ospedaliero, può introdursi come figura interlocutoria in ambiti aziendali, oppure nella famiglia in casi specifici di separazione dei coniugi, nascite, lutti, controversie fra la parentela o anche per difficoltà specifiche a livello individuale.
Anche nel termine esteso di ‘relazione d’aiuto’ va comunque considerata una specificità propria della figura del counselor che riguarda la finalità di aiutare la persona a ritrovare in se stessa un vero e proprio senso di autonomia, autodeterminazione, valorizzazione delle proprie risorse, così come anche l’OMS ha codificato nell’individuazione dei ‘Life Skills’ (letteralmente: Strumenti di Vita). In questa relazione c’è, da un lato, la figura del counselor, che deve essere preparato da un’adeguato training professionale all’auto-ascolto, alla conoscenza dei propri processi interiori e all’apertura verso l’altro, e dall’altro lato il cliente, il quale è portatore del problema da considerare. I due soggetti vengono visti come aventi la stessa importanza e pari dignità, pur nella diversità dei bisogni che le parti mettono in campo.
Ci sono ovviamente vari indirizzi specifici nel Counseling, così come nella Psicoterapia, che diversificano il tipo di approccio con il cliente e le metodologie di intervento. In particolare, l’indirizzo di diretta derivazione Rogersiana si fa denominare ‘Counseling centrato sulla persona’, proprio per ricordare in ogni momento che questo è il suo primario intento: riportare al centro la persona, il suo mondo interiore e ciò che gli gira intorno.
La denominazione di cui questa scuola si fa portatrice viene ulteriormente arricchita dall’apporto che l’approccio Bioenergetico (da Alexander Lowen) dona al lavoro del counselor, e quindi diventa ‘Counseling a mediazione corporea’.
Questi temini rimandano all’attenzione che il counselor deve portare prima di tutto al proprio corpo e alla conoscenza del suo linguaggio e dei suoi blocchi, e, di conseguenza, all’osservazione del corpo del cliente che è portatore di tutta la sua storia personale come delle sue qualità. Nella definizione di questo ‘portare al centro la persona’, il Counseling si differenzia dalla Psicoterapia in quanto uno dei suoi presupposti è che il grado di ‘confusione’ del cliente sia tale da non precludere o alterare aspetti ‘qualitativi’ della sua esistenza. 
In altre parole, che il cliente possa recepire se stesso ancora come regolatore e arbitro delle proprie valutazioni, decisioni ed azioni, ed anche, che egli possa portare il problema come un qualcosa di circoscrivibile, che non implichi un raggio di connessione con temi che vadano a ramificarsi nel funzionamento psichico-profondo o nel passato remoto della persona.
Questa è una delle motivazioni fondamentali che rendono specifico il Counseling il quale, per definizione, si deve concludere in un massimo di venti incontri per non sovrapporsi, ma bensì eventualmente integrarsi, con la figura dello psicoteraputa.
Il Counseling quindi si propone come strumento di facilitazione per una maggiore capacità ad auto-ascolto e di valorizzazione del Sé, e come riattivatore delle risorse insite nella persona.
(Tratto dalla tesi di diploma del corso di Counselling SIAB, di Donatella Morelli)

Che cosa sono le Classi di Bioenergetica? Gli esercizi bioenergetici sono stati sviluppati a partire dagli anni Sessanta dal medico e psicoterapeuta americano Alexander Lowen e, grazie alla collaborazione della moglie Leslie, sono diventati una pratica corporea molto efficace per ridurre lo stress, in quanto allentano e sciolgono le tensioni e le contratture muscolari. Sono esercizi che nascono dagli stessi principi della Bioenergetica come ‘terapia’ ma resi fruibili da chiunque voglia imparare ad ascoltare il proprio corpo e conoscere il suo linguaggio, il corrispettivo emozionale delle tensioni che si avvertono nella quotidianità. Producono benefici dal punto di vista dell’energia, dello stato d’animo e dell’efficienza nel lavoro, perché rendono più profonda la respirazione, migliorano la percezione dei piedi sul terreno e del linguaggio corporeo, potenziano le gambe e aumentano la motilità e la tonicità di tutto il corpo. Sono esercizi semplici da eseguire e possono essere praticati anche da principianti.